Tutto ebbe inizio nel 1920, quando Giuseppe Lucarda, originario di Schio in Veneto, aprì un negozio di tessuti nel cuore di Genova, in Via XX Settembre. Questo ‘bottegone’, chiamato affettuosamente ‘da-e sette porte’ per i suoi numerosi ingressi, divenne il punto di partenza di un’avventura che avrebbe plasmato la moda genovese. Successivamente, Giuseppe passò il testimone al figlio Mimmo, che, dopo aver appreso l’arte in bottega e aver superato i difficili anni della guerra, fondò in Sottoripa un piccolo negozio di abbigliamento da lavoro dedicato a portuali, marinai e cittadini.

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Tutto ebbe inizio nel 1920, quando Giuseppe Lucarda, originario di Schio in Veneto, aprì un negozio di tessuti nel cuore di Genova, in Via XX Settembre. Questo ‘bottegone’, chiamato affettuosamente ‘da-e sette porte’ per i suoi numerosi ingressi, divenne il punto di partenza di un’avventura che avrebbe plasmato la moda genovese. Successivamente, Giuseppe passò il testimone al figlio Mimmo, che, dopo aver appreso l’arte in bottega e aver superato i difficili anni della guerra, fondò in Sottoripa un piccolo negozio di abbigliamento da lavoro dedicato a portuali, marinai e cittadini.

Tutto ebbe inizio nel 1920, quando Giuseppe Lucarda, originario di Schio in Veneto, aprì un negozio di tessuti nel cuore di Genova, in Via XX Settembre. Questo ‘bottegone’, chiamato affettuosamente ‘da-e sette porte’ per i suoi numerosi ingressi, divenne il punto di partenza di un’avventura che avrebbe plasmato la moda genovese. Successivamente, Giuseppe passò il testimone al figlio Mimmo, che, dopo aver appreso l’arte in bottega e aver superato i difficili anni della guerra, fondò in Sottoripa un piccolo negozio di abbigliamento da lavoro dedicato a portuali, marinai e cittadini.

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Tutto ebbe inizio nel 1920, quando Giuseppe Lucarda, originario di Schio in Veneto, aprì un negozio di tessuti nel cuore di Genova, in Via XX Settembre. Questo ‘bottegone’, chiamato affettuosamente ‘da-e sette porte’ per i suoi numerosi ingressi, divenne il punto di partenza di un’avventura che avrebbe plasmato la moda genovese. Successivamente, Giuseppe passò il testimone al figlio Mimmo, che, dopo aver appreso l’arte in bottega e aver superato i difficili anni della guerra, fondò in Sottoripa un piccolo negozio di abbigliamento da lavoro dedicato a portuali, marinai e cittadini.